e di castagne (ancor meno...).
Dal mio fido macellaio ho però trovato una ghiottoneria: il formaggio Bettelmatt
Lo conoscete?
Con il nome
“bettelmatt” si identifica fin dal XIII secolo , epoca della colonizzazione
walser della fascia subalpina, un formaggio di eccellenza che veniva utilizzato
come merce di scambio, per il pagamento di canoni d’affitto o concessioni
d’alpeggio oppure tasse, ma non solo. Il nome Bettelmatt sembra infatti
derivare da battel, che significa questua, unito a matt, che in tedesco
significa pascolo: “pascolo della questua”.
Inizialmente il
formaggio era prodotto esclusivamente all'Alpe Bettelmatt, in seguito la
produzione è stata estesa ad altri alpeggi della Valle Antigorio-Formazza nei
Comuni di Formazza e Premia. Attualmente gli alpeggi sono 7: alpe Bettelmatt, Kastel, Vannino e Toggia che si trovano in alta Val Formazza, mentre alpe Forno, Sangiatto e Poiala in Valle Antigorio (e più precisamente in Valle di Devero), tutti oltre i 1800 m s.l.m.
Il Bettelmatt® originale porta sullo scalzo la data di produzione ed è
ricoperto da una pelure, che contiene l’indicazione dell’alpeggio di
provenienza. Dal 2003 ha anche la marchiatura a fuoco.
L'aroma particolare di questo formaggio è strettamente
legato al mix di erbe e fiori, tra cui l'erba Mutellina, presente nelle
zone di alta montagna antigoriano/formazzina dove il bestiame viene portato al
pascolo e dove il formaggio viene prodotto.
A mia figlia e a me piace molto accompagnato
con il miele (millefiori vigezzino).
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